Terence Hill



Cosa ci fa un attore cowboy nei panni di un prete investigatore?
A me è sempre piaciuta l'avventura: i vasti spazi, il vento, le praterie, i canyons, i tramonti, il cielo stellato... ma anche i piccoli paesi di frontiera. Mi piace arrivarci a cavallo, sapendo però che in fondo alla main street c'è sempre qualcuno che ti aspetta. E qui comincia la vera avventura: comunicare con l'essere umano, centro della creazione, il mistero più grande. Quando la Lux Vide mi offrì di interpretare il ruolo di un prete-detective in una piccola città della provincia italiana, accettai con entusiasmo. Capii che don Matteo avrebbe incontrato non una ma tante persone sulla piazza di questo paese. Che si sarebbe confrontato con la quotidianità della vita "normale". Che avrebbe indagato non solo e non tanto sui crimini, quanto soprattutto sugli enigmi e sui grovigli del cuore umano, con la speranza di contribuire a scioglierli.
Non ci sarebbero state esplosioni di macchine e altri oggetti materiali, ma esplosioni di gioia e di dolore, di passioni e sentimenti, nel semplice flusso del vivere, nella dimensione delle cose apparentemente piccole. Come nell'esperienza di una madre che alleva i suoi figli giorno dopo giorno, vera eroina non riconosciuta, data per scontata.
Che alcuni episodi sceneggiati per la TV siano ora diventati libri, brevi romanzi raccolti in volumi dalla San Paolo, mi fa un enorme piacere. Qui i personaggi e i lettori hanno uno spazio per "allungare le gambe", liberare l'immaginazione ed entrare in profondità nel mondo di Don Matteo.
Nella scansione narrativa la vita interiore di don Matteo, ma anche le psicologie del maresciallo Cecchini, del capitano Anceschi, della perpetua Natalina, del sacrestano Pippo, del ragazzino Nerino, di nonna Elide, del vescovo Paolo e di tutti i personaggi da loro incontrati, vengono messe in luce dall'autrice di questi testi, Alessandra Caneva, con acutezza affettuosa e appassionata.
Ciò non significa che la trama "gialla", la suspense, l'ironia, lo humor e il divertimento siano sottotono. Anzi, proprio per le ragioni accennate, il lettore li troverà ancora più avvincenti.
Sarò sempre grato alla Lux Vide e a Luca Bernabei per aver creduto nel progetto e realizzato l'impresa televisiva di Don Matteo. A Enrico Oldoini per aver lanciato l'idea e averla messa in pratica come regista, insieme a Leone Pompucci e Andrea Barzini. Ad Alessandro Jacchia per aver prodotto con grande cura la serie trasmessa dalla Rai. E alle Edizioni San Paolo che, con questa pubblicazione, danno valore al lavoro di tutti.


Terence Hill


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