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E' stato per molti anni il più celebre 'cowboy' italiano. Il suo debutto, a soli dodici anni, è sotto il segno di Dino Risi che nel '52 lo diresse in "Vacanze col gangster". Negli anni '50, Mario Girotti in arte Terence Hill, nato a Venezia nel 1939, lavora con registi importanti tra cui Mauro Bolognini ("La vena d'oro") e Gino Pontecorvo ("La grande strada azzurra"). Nel '63 è un giovane ufficiale settentrionale nel capolavoro di Luchino Visconti, "Il gattopardo". La popolarità arriva con il "western spaghetti" di cui per anni sarà uno dei protagonisti principali. Da "Dio perdona, io no" (1967), "I quattro dell'Ave Maria" (1968), "La collina degli stivali" (1969), tutti e tre con la regia di Giuseppe Colizzi, ai famosi "Lo chiamavano Trinità" (1970) e "Continuavano a chiamarlo Trinità" (1971), diretti da E.B.Clucher (Enzo Barboni).
In questi e in molti altri film, nasce la coppia Bud Spencer-Terence Hill, tra le più popolari del nostro cinema. Nel 1973, diretto da Sergio Leone, è coprotagonista con Henry Fonda del film "Il mio nome è Nessuno". La sua popolarità cresce anche all'estero: è sul set di film francesi, tedeschi, inglesi e americani. Nel 1984 debutta nella regia con "Don Camillo", un personaggio a cui è molto affezionato. Nel 1992 realizza a Santa Fè, dove nel frattempo si è trasferito, la serie tv ad episodi "Lucky Luke", in cui è il celebre cowboy dei fumetti inventato da Morris e Goscinny. Nel '94 torna dopo una decina di anni a far coppia con Bud Spencer in "Botte di Natale" di cui è anche regista.
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